Impostazione dei parametri di un acquario


Come e’ facile immaginare, la salute di un ecosistema acquatico è intimamente legata alla corretta impostazione ed all’adeguato

mantenimento dei parametri vitali per gli organismi animali e vegetali che vi vivono.
E' quindi importante capire quali siano i parametri in gioco e come manipolarli per impostare e mantenere correttamente l'acquario

 

I principali parametro fisico-chimici di un acquario e la loro corretta impostazione

 
Tra i vari parametri chimico-fisici adell'acqua, alcuni in particolare giocano un ruolo chiave per tutto l’ambiente acquatico e per i suoi ospiti e sono quelli su cui bisognerà agire prioritariamente.

I parametri chimico-fisici di base fondamentali per un ecosistema acquatico sono:
pH
Temperatura
Conduttività
Potenziale Redox


Essendocene comunque anche altri (Alcalinità, Durezza Totale, concentrazioni dei vari ioni, etc.), meno importanti o accessori ai primi.

Cominciamo quindi da quello più semplice e rapido da controllare:

La Temperatura


La temperatura influenza tutte le reazioni biologiche alla base della vita di ogni essere animale o vegetale.
Ogni organismo animale e vegetale ha propensione verso un suo intervallo di temperatura ottimale; che rappresenta l’intervallo di temperatura in cui le reazioni biologiche che mantengono in vita l’animale o vegetale in oggetto, possono avvenire correttamente.
Questo intervallo è determinato sostanzialmente dall’ambiente in cui la sua specie si è evoluta.

Temperature of ocean surface water contour in the world 6
Ovviamente prima di ospitare qualunque specie animale o vegetale, bisogna verificare dalla letteratura quale intervallo di temperatura si confà alla singola specie ed adottare infine quel valore ed intervallo in cui tutte le specie ospitate possano sentirsi a proprio agio.

Symphysodon Heckel Discus Fish 2
tanichthys albonubes











Ad esempio, in acquariofilia sono diffuse molte specie “tropicali”, alcune delle quali molto tolleranti al freddo, come Tanichthys (sopra) o Oryzias;
altre per nulla, come Symphysodon discus (a lato).

Inevitabilmente quindi che la convivenza nello stesso ambiente di specie con esigenze tanto differenti, in funzione della temperatura impostata, creerà inevitabilmente problemi all’una o all’altra specie.
O perfino ad entrambe.

In generale, per un ecosistema acquatico tropicale, escludendo casi particolari come i su citati, si può generalmente impostare la temperatura in un intervallo compreso tra 23 e 26 gradi Celsius.
Restando sempre da considerare che al crescere della temperatura aumenta il metabolismo animale e vegetale; cosa che renderà gli animali più attivi, ma che ne diminuirà l’aspettativa di vita media.


Il consiglio a riguardo è quindi quello di verificare dalla letteratura gli intervalli di temperatura ideali per le singole specie ospitate e quindi di selezionare l’intervallo che può andare bene per tutte le specie e mantenersi quindi nella parte bassa di esso.

Proseguiamo quindi con:

La Conduttività


La Conduttività (o Conducibilità elettrica specifica) di una soluzione acquosa, rappresenta la capacità di detta soluzione di permettere la conduzione/passaggio di cariche elettriche sotto effetto di una tensione applicata.
Ovvero la capacità, sotto effetto di una tensione elettrica applicata, di fare passare corrente elettrica.

Conduttivita 1

Atomi Ioni Na e Cl







Poiché
la corrente si propaga attraverso cariche elettriche e le cariche elettriche presenti in acqua sono gli ioni (anioni se negativi e cationi se positivi) dei sali disciolti in acqua (es. Cloruro di Calcio opp. Solfato di Magnesio), si ha che:

La Co
Conductivity ionsnduttività di una soluzione acquosa dipende dalla concentrazione di sali in essa disciolti.

Più sali vi sono disciolti e

più la Conduttività è alta;

Al contrario, più pura è l’a
cqua (meno sali vi sono disciolti) e più la Conduttività è bassa.


Il valore di Conduttività dell’acqua quindi ci informa quindi, né più né meno, circa la quantità totale di sali in essa disciolti.

I valori di Conduttività nelle acqua naturali d’acqua dolce di nostro interesse variano orientativamente nell’intervallo [0 - 1000].
Con il valore 0 dato dall’acqua perfettamente demineralizzata (es. da Osmosi Inversa) ed il valore 1000 tipico di acque molto ricche di sali minerali disciolti.

Anche per la Conduttività vale quanto detto per Temperatura e pH; Ovvero che tutti gli organismi viventi hanno la loro propensione verso un proprio intervallo di Conduttività ottimale.
Anch’esso rappresentato dal quell’intervallo di Conduttività in cui la specie si è evoluta.

Va detto però che questa propensione per uno specifico intervallo di Conduttività è molto più debole rispetto alla necessità nei confronti di pH e Temperatura.
Ovvero, le specie animali e vegetali, sono molto più adattabili nei confronti della Conduttività che nei confronti di pH e Temperatura.

In generale, per un ecosistema acquatico tropicale, escludendo casi particolari (come i pesci che necessitano di acqua molto tenera o quelli che necessitano di acqua molto dura), si può generalmente impostare la Conduttività in un intervallo compreso tra 250 e 650 uS/cm (microSiemens/cm).

E veniamo quindi al:

Potenziale Redox


Il potenziale Redox (o potenziale di Ossido-Riduzione) quantifica la tendenza dell’ambiente acquatico a cedere o ricevere elettroni e si misura in Volt (e con il suo sottomultiplo, milliVolt)
Ovvero ad agire da riducente o da ossidante.

Questa caratteristica influenza tutte l
Redox Ite reazioni chimiche che avvengono nell’ambiente ed ha un grosso impatto negli animali e vegetali che vi vivono.

Dipenda da molteplici fattori, quali gli elementi chimici disciolti e la loro forma chimica e dall’attività metabolica dell’ecosistema.
In particolare quella batterica; a sua volta influenzata dalla sostanza organica disciolta.

In genere è bene mantenere un potenziale Redox sufficientemente alto (200 – 350 mV), poiché da questo ne giova il ciclo dell’Azoto in vasca e quindi tutta la stabilità biologica della stessa.

Questo è ottenibile mantenendo la vasca ben pulita, evitando l’accumulo di sostanze organiche ed agendo, all’occorrenza, con cambi d’acqua e filtraggio attraverso carbone attivo per abbattere la sostanza organica disciolta.

Al di là di (rispettando) questa regola, essenziale, non è necessario preoccuparsi molto di questo parametro, che così facendo dovrebbe mantenersi nell’intervallo corretto/ottimale.

E finiamo quindi con il parametro in assoluto più importante:

Il pH


Come sappiamo, l’acqua (H2O) e’ composta dall’unione di due ioni; complementari e di segno (carica elettrica) opposto/a:

Water dissociation pHGli ioni positivi (Cationi) H+ (ioni Idrogeno, ovvero Protoni)
Gli ioni Negativi (Anioni) OH- (ioni Ossidrile)

Non sempre, in una soluzione acquosa, la quantità dei due ioni è perfettamente bilanciata.

Bastano piccolissimi squilibri tra queste due “componenti” per modificare le caratteristiche ed il comportamento della soluzione acquosa.

Questi squilibri vengono rappresentati dal parametro chimico chiamato “pH”.
Chiamato anche grado di “acidità” o “basicità” dell’acqua ed avente, convenzionalmente, un valore che può spaziare nell’intervallo [0 – 14].

ph
Nell’acqua in cui la concentrazione di ioni H+ e quella di ioni OH- è identica, il pH sarà “neutro” e gli si attribuirà convenzionalmente il valore di 7.0

Se in acqua prevalgono gli ioni Idrogeno (H+), la soluzione viene definita acida; ed il valore di detta acidità potrà spaziare nell’intervallo [0 – 7.0].
Soluzioni acquose di acidi molto forti (come il Cloridrico o il Solforico) hanno valori di pH prossimi allo 0.
Mentre invece soluzioni acquose di acidi molto deboli (come l’acido carbonico) hanno valori di pH molto più prossimi al 7.0

Se invece in acqua prevalgono gli ioni Ossidrile (OH-), la soluzione viene definita basica; ed il valore di detta basicità potrà spaziare nell’intervallo [7.0 – 14.0].
Soluzioni acquose di basi molto forti (come la Soda Caustica, ovvero Idrossido di Sodio) hanno valori di pH prossimi al 14.
Mentre invece soluzioni acquose di basi molto deboli (come il Bicarbonato di Sodio) hanno valori di pH molto più prossimi al 7.0

Con particolare riferimento agli ecosistemi acquatici naturali, si ha che il loro pH è correlato, dalla equazione di Henderson-Hasselbalch, principalmente alla concentrazione di Bicarbonati ed alla concentrazione di CO2 (Acido Carbonico) disciolti.

Henderson HasselbalchCome si vede dalla equazione di Henderson-Hasselbalch sopra, il pH è dato da una costante (pKa) specifica dell’acido carbonico (H2CO3 = CO2 disciolta) e dal rapporto (per la precisione dal suo logaritmo) tra la concentrazione in acqua di Bicarbonati (HCO3-) e di Acido Carbonico (H2CO3 = CO2 disciolta).

Dunque, il CONCETTO FONDAMENTALE da tenere a mente è che il pH dell’acqua del nostro acquario d’acqua dolce, dipende dalla concentrazione di Bicarbonati (di ogni tipo) disciolti e dalla concentrazione di CO2 disciolta*

Il pH, al pari (e perfino più) della temperatura, è un parametro che influenza tutte le reazioni biologiche che mantengono in vita le specie animali e vegetali.
E, come (e perfino più) per la temperatura, ogni specie vivente ha propensione verso un proprio intervallo di pH ottimale.
Ovviamente rappresentato dal quell’intervallo di pH in cui la specie si è evoluta.

*
Una cosa fondamentale da dire a riguardo è che noi NON siamo in grado di misurare direttamente i Bicarbonati.
Possiamo invece misurare la cosiddetta: “Alcalinità”, data dalla concentrazione di tutti gli anioni di acidi deboli presenti in acqua.
Tra questi anioni di acidi deboli vi è anche l’anione Bicarbonato (anione dell’acido Carbonico, un acido debole).

Ecco quindi che misurare l’Alcalinità equivale a misurare la concentrazione di Bicarbonati solo se l’acido Carbonico è l’unico acido debole presente in acqua (eventualmente anche con buona approssimazione).
In queste condizioni, possiamo utilizzare la misura dell’Alcalinità al posto di quella dei Bicarbonati.

E l’Alcalinità è proprio il parametro che noi normalmente misuriamo in acquario, sotto il nome (ERRATO) di “test del KH”, esprimendola cioè in gradi di KH (dKH).

Fornite queste basilari informazioni circa il loro significato, vediamo ora:


COME IMPOSTARE UNA VASCA SULLA BASE DI pH, TEMPERATURA, CONDUTTIVITÀ E REDOX



La Temperatura

Per quanto riguarda la Temperatura, si ha un gioco piuttosto facile, visto che questa influenza gli altri due parametri solo in modo trascurabile.

E’ quindi possibile considerarla come prima variabile, ed impostarla, in funzione delle specie ospitate in vasca, come abbiamo detto prima.

La Conduttività
Il controllo della Conduttività è legato a quello del pH, visto che per entrambi si agisce tramite modifiche della composizione ionica dell’acqua.
E le modifiche di quest’ultima, al fine di controllare ed impostare uno qualunque tra il pH e la Conduttività, circa inevitabilmente hanno un impatto sul secondo dei due parametri.

Relativamente alla Conduttività va detto però che, in virtù della discreta tollerabilità degli organismi acquatici più comunemente allevati, si può considerarla come un parametro secondario rispetto al più importante pH.
Ovvero, si può posticipare la valutazione della Conduttività a dopo avere impostato il pH (nelle modalità che vedremo a breve), con il semplice scopo di verificare la permanenza del valore ottenuto nell’intervallo ottimale.

Avendo la discreta sicurezza di ottenere un risultato soddisfacente. Ed avendo la possibilità di valutare quindi successivamente, se necessario, gli eventuali interventi correttivi da applicare.

Il potenziale Redox
Circa le attività da effettuare per il controllo del potenziale Redox, possiamo solo ripetere quanto detto sopra:
Si dovrebbe cercare di mantenere un potenziale Redox sufficientemente alto (200 – 350 mV), mantenendo la vasca ben pulita, evitando l’accumulo di sostanze organiche ed agendo, all’occorrenza, con cambi d’acqua e filtraggio attraverso carbone attivo per abbattere la sostanza organica disciolta.

Al di là di (rispettando) questa regola, essenziale, non è necessario preoccuparsi molto di questo parametro, che così facendo dovrebbe mantenersi nell’intervallo corretto/ottimale.

Veniamo quindi alla impostazione di quello che rappresenta in parametro di gran lunga più importante e su cui dobbiamo intervenire maggiormente per effettuarne l’impostazione ed il controllo:

ll pH
Anche per il pH, ovviamente, andranno tenute in conto le esigenze delle singole specie ospitate in vasca.
Esigenze facilmente verificabili dalla letteratura.

Ora… se si allestisce una vasca dedicata esclusivamente ai pesci, non è necessario considerare altre variabili a riguardo.

IMG5 Se invece nella vasca si vogliono anche coltivare con successo delle piante, bisogna includere nella nostra analisi anche delle altre considerazioni.

Che sono essenzialmente quelle relative al tipo di integrazione di Ferro e Microelementi adottata.

Questo perché gli integratori di Ferro e Microelementi possono avere delle loro necessità in fatto di pH; cosa di cui dovremo assolutamente tenere conto.
Ovvero:

1) Se si utilizzano integratori di Ferro e Microelementi non chelati (es. Ferro Gluconato, Microelementi liberi), si può anche qui ritenere conclusa la nostra analisi.
In quanto questi tipi di integratori non sono influenzati dal pH, MA necessitano di piccoli dosaggi giornalieri in quanto precipitano e vengono eliminati dall’ecosistema a qualsiasi pH ed in quanto tossici in quantità non piccole.

2) Se si utilizzano invece integratori di Ferro e Microelementi chelati, bisogna considerare il loro intervallo di stabilità e non superare MAI il pH massimo (riportato dal produttore), oltre il quale il Ferro inizia a precipitare.

In questo secondo caso bisognerà scegliere il pH da mantenere in funzione delle esigenze degli organismi animali allevati ED ANCHE in funzione delle esigenze dell’integratore di Ferro e Microelementi chelati utilizzato.

Supponendo di avere effettuato tutte le considerazioni di cui sopra e di utilizzare integratori di Ferro e Microelementi chelati, vediamo il modo corretto/ottimale di procedere a riguardo:


Procedura operativa per l’impostazione del pH


Quando si deve impostare il pH in vasca, ad esempio durante il primo riempimento (start-up) della vasca, si procede come segue:

1)
Si sceglie innanzitutto il pH che si vuole mantenere in vasca.
Questo, come detto, deve assecondare le esigenze di tutte le componenti dell’acquario viste sopra:
animali ospitati in primis;
quindi anche intervallo di stabilità dei microelementi chelati utilizzati.

2)
Scelto il pH, si decide qual è la velocità di crescita desiderata delle piante *
Orientativamente, in funzione della velocità di crescita desiderata delle piante, possiamo valutare la concentrazione di CO2 necessaria per ottenerla, come segue:
Velocità di crescita bassa: 10-20 mg/l di CO2
Velocità di crescita media: 20-25 mg/l di CO2
Velocità di crescita alta: 25-35 mg/l di CO2

* Questa velocità dovrà sempre essere adeguatamente sostenuta dai corretti livelli di illuminazione e nutrienti in vasca

3)
Dati quindi il pH e la concentrazione di CO2 voluti, si determina da questi due valori quale deve essere l'Alcalinità (supponendola, come già detto, composta solo dai bicarbonati e che indicheremo, per facilità di comprensione, con il termine di KH) da impostare e mantenere in vasca per ottenere i valori voluti dei due parametri.
Questo è dato dalla equazione di Henderson-Hasselbalch (vedi sopra), che lega tra loro pH, CO2 e Bicarbonati.
Dati due qualsiasi di questi tre parametri è quindi possibile ricavare il terzo.

Ad esempio, conoscendo il pH ed il KH è possibile calcolare la concentrazione di CO2 disciolta.
Oppure, come nel nostro caso specifico, conoscendo il pH e la concentrazione di CO2 disciolta, è possibile calcolare il KH ad essi relativo.

4)
Si introduce quindi in vasca l’acqua demineralizzata e la si remineralizza tramite l’uso di una buona miscela di sali remineralizzatori, in modo da portare il KH al valore calcolato al punto 3)
Per fare questo ci si affida alle indicazioni di dosaggio del produttore della miscela di sali.

5)
Si comincia quindi ad erogare CO2, monitorando di frequente il pH, regolando opportunamente l’erogazione della CO2, fino a raggiungere e mantenere il pH precedentemente prescelto.



Vediamo quindi il tutto con un

ESEMPIO


1) Fase di avvio della vasca


Supponiamo di volere effettuare il primo riempimento e l’avvio di un acquario da 100 litri netti.
Analizziamo i dati a nostra disposizione;
in funzione dei pesci che vogliamo allevare, gli integratori di Ferro e Microelementi chelati a nostra disposizione e la velocità di crescita desiderata dalle piante.
Supponiamo di avere quindi i seguenti

Dati


Pesci

Abbiamo scelto dei pesci allevabili in un intervallo di pH: [6.3 – 7.5]

Ferro e Microelementi chelati
Abbiamo un prodotto con intervallo di stabilità dichiarato dal produttore: [4.0 – 7.0]

Velocità di crescita delle piante desiderata
Velocità media => [20 – 25] mg/l di CO2

Da questi dati, ricaviamo i seguenti:

Parametri risultanti da impostare


pH:

teoricamente, dai dati sopra, possiamo muoverci nell’intervallo [6.3 – 7.0], essendo questo l’intervallo che soddisfa sia le esigenze di pesci che quelle dei microelementi chelati.
In realtà, per non rischiare, è bene mantenersi un pochino più in basso del massimo valore di pH tollerabile dal mix di Ferro e Microelementi chelati, dichiarato dal produttore.
Diciamo quindi che, nel nostro caso, l’intervallo di pH utilizzabile in tranquillità diventa: [6.3 – 6.8]
E, per semplicità di calcolo scegliamo quindi un singolo valore all’interno di questo intervallo.
Ad esempio, scegliamo:
pH: 6.7

Concentrazione di CO2:
Sempre per semplicità di calcolo, anche all’interno dell’intervallo di CO2 ammissibile, scegliamo un singolo valore.
Ad esempio, scegliamo:
CO2: 20 mg/l

E da questi parametri, ricaviamo il valore di…

KH risultante


Usando il calcolatore di alxyon (https://www.alxyon.com/info/calcolatore_CO2.html), scegliamo la tab "pH+CO2 ->KH", ed inseriamo:

Calcolatore KH- la temperatura voluta,
- un
valore di Conduttività plausibile (ad esempio 400, ma come detto si ha una buona tolleranza per questo parametro)
- la conc
entrazione di CO2 voluta.

Calcoliamo quindi il KH
risultante.

Ad esempio, introduciamo:

Temperatura: 25
Conduttività: 400 uS/cm
CO2: 20 mg/l
pH: 6.7

E, cliccando sul pulsante “calcola”, otteniamo il valore di KH: 3.1

Annotiamo questo valore e lo usiamo per quindi per consultare il calcolatore relativo al prodotto remineralizzatore che vogliamo usare.

Da questo otterremo la quantità di prodotto da dosare per ottenere il KH trovato al passo precedente.

Ad esempio, se volessimo usare PhytaGen S1 Planta per effettuare il primo riempimento della vasca, andremo al calcolatore relativo alla linea PhytaGen (https://www.alxyon.com/info/calcolatore_dosaggi_PhytaGen.html), selezioneremo S1 ed inseriremo i seguenti valori:

Calcolatore S1- Volume vasca netto: 100 litri (ad esempio)
- Volume cambiato: 0 litri (supponendo di avere appena riempito la vasca per la prima volta con acqua demineralizzata)
- KH misurato pre cambio: 0 (come sopra)
- GH misurato pre cambio: 0 (come sopra)
- KH voluto: 3.1 (inseriamo il valore trovato al passo precedente)

Ed effettuando il calcolo, il software ci dice che dobbiamo introdurre in vasca 23,25 grammi di PhytaGen S1 Planta per ottenere il valore di KH richiesto di 3.1

Procediamo quindi al dosaggio (arrotondando eventualmente e dosando la quantità che ci viene agevole dosare).

Dalla dose del sale remineralizzatore usato (PhytaGen S1 Planta) e dalle indicazioni del produttore (alxyon) sappiamo che la Conduttività risultante sarà di circa 370; che ricade ben all’interno dell’intervallo considerato ottimale.

A questo punto cominciamo ad erogare CO2, monitorando costantemente il pH, regolando opportunamente l’erogazione della CO2, fino a stabilizzarci, nel nostro esempio, su pH= 6.7

Fatto questo, saremo certi che sia il pH che la concentrazione di CO2 disciolta saranno ai valori da noi voluti.


2) Fase di mantenimento

Nelle settimane successive al primo riempimento, si procederà con cambi d’acqua parziali (ad esempio del 20% sul totale).

E sappiamo già che, se vorremo mantenere gli stessi valori di pH, dovremo mantenere costante l’erogazione di CO2, ma anche il valore di KH (nonostante il cambio d’acqua).

Useremo quindi sempre la pagina del calcolatore relativo al sale utilizzato (https://www.alxyon.com/info/calcolatore_dosaggi_PhytaGen.html), effettueremo le misurazioni di KH e GH per verificare un eventuale scostamento, inseriremo i valori ed il calcolatore, ancora una volta, ci restituirà la quantità di sale remineralizzatore da utilizzare per riportarci al valore di KH prefissatoci.
Che, come sappiamo, sarà quello che ci garantirà il mantenimento del pH voluto.

Effettueremo quindi il cambio d’acqua e riequilibreremo l’acqua demineralizzata introdotta con la dose di sali indicataci dal calcolatore, sicuri di non avere scostamenti di pH.


freccia rossa dx
E se, ad un certo punto, volessimo aumentare la velocità di crescita delle piante?



Se invece, ad un certo punto, volessimo provare a spingere maggiormente le piante, ottenendo velocità di crescita maggiori, già sappiamo che dovremo aumentare l’erogazione di CO2.
Ma sappiamo anche (dalla equazione di Henderson-Hasselbalch, (che riportiamo qui giù) che aumentando la concentrazione di CO2, a parità di KH (se non modificheremo il KH), otterremo una diminuzione consequenziale del pH.

Henderson Hasselbalch
Possiamo quindi aumentare semplicemente l’erogazione della CO2 trascurando il valore di pH risultante….
Ma la cosa migliore in questi casi è invece quella di mantenere costante il pH (ad esempio al valore iniziale prefissatoci di 6.7) aumentando opportunamente il KH per bilanciare la maggiore concentrazione di CO2.

Vediamo quindi come fare, anche in questo caso, con un esempio.


Dati


Nuova velocità di crescita desiderata delle piante

Velocità alta => [25 – 35] mg/l di CO2

E quindi, relativamente ai nuovi:


Parametri risultanti da impostare


pH:

Vogliamo rimanere fissi al valore precedentemente impostato di pH: 6.7

Concentrazione di CO2:
Per semplicità di calcolo, all’interno dell’intervallo di CO2 sopra riportato, scegliamo un singolo valore.
Ad esempio:
CO2: 25 mg/l

E da questi parametri, ricaviamo il valore di…

KH risultante


Usando il calcolatore di alxyon (https://www.alxyon.com/info/calcolatore_CO2.html), scegliamo la tab "pH+CO2 ->KH" ed inseriamo:

Calcolatore KH 2- la temperatura voluta,
- il valore di Conduttività della vasca (nel nostro esempio: 370, ma si può inserire anche un valore plausibile senza rischiare comunque grossi scostamenti)
- la concentrazione di CO2 voluta.

Calcoliamo quindi il KH risultante.

Ad esempio:

Temperatura: 25
Conduttività: 370 uS/cm
pH: 6.7
CO2: 25 mg/l

Ed otteniamo il valore di KH: 3.86



Dunque abbiamo trovato che, passando da una concentrazione di CO2 di 20 mg/l ad una concentrazione di CO2 di 25 mg/l, se vogliamo mantenere il pH stabile a 6.7, dobbiamo incrementare il KH portandolo da 3.1 a 3.86

Ancora una volta annotiamo questo valore e lo usiamo per consultare il calcolatore relativo al prodotto remineralizzatore che vogliamo usare.
Da questo otterremo la quantità di prodotto da dosare per ottenere il KH trovato al passo precedente.

Ad esempio, se volessimo usare PhytaGen S1 Planta durante un cambio d’acqua settimanale del 20%, andremo al calcolatore relativo alla linea PhytaGen (https://www.alxyon.com/info/calcolatore_dosaggi_PhytaGen.html), selezioneremo S1 ed inseriremo i seguenti valori:

Calcolatore S1 2- Volume vasca netto: 100 litri (ad esempio)
- Volume cambiato: 20 litri (nel nostro esempio)
- KH misurato pre cambio: 3.1 (il nostro KH originario)
- GH misurato pre cambio: 5.425 (ad esempio, corrispondente, nel caso di S1, al valore di KH: 3.1)
- KH voluto: 3.86 (riportiamo il valore trovato al passo precedente)

Ed effettuando il calcolo, il software ci dice che dobbiamo introdurre in vasca 10,35 grammi di PhytaGen S1 Planta per ottenere l’innalzamento del KH dall’originario 3.1 fino al nuovo valore richiesto di 3.86

Procediamo quindi al dosaggio (arrotondando eventualmente e dosando la quantità che ci viene agevole dosare).

A seguito di questo innalzamento del KH, il pH in vasca rimarrà costante a 6.7 nonostante il nostro incremento nella diffusione di CO2

Le piante cresceranno più velocemente, ma l’ecosistema della vasca resterà stabile, così come il pH.

Naturalmente poi dovremo preoccuparci di sostenere questa maggiore velocità di crescita delle piante ed i loro aumentati fabbisogni e consumi, tramite un adeguato incremento della somministrazione di nutrienti (e, previa valutazione, eventualmente anche di illuminazione)

Ovviamente tutto questo funziona se non vi è nulla in acquario che alteri i parametri chimico-fisici che noi vogliamo controllare.
Cosa che alxyon RACCOMANDA VIVAMENTE!

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