Il protocollo PhytaGen

Protocollo PhytaGen

PhytaGen è la linea pensata da alxyon per l’acquario di piante.

Lo scopo di questa pagina è quello di fornire uno strumento/protocollo che possa guidare passo passo l’appassionato nell’allestimento e mantenimento di un acquario di piante in maniera affidabile ma allo stesso tempo semplice grazie all’uso dei prodotti della linea PhytaGen.


Startup a partire da un acquario vuoto

 

L'allestimento iniziale (Startup) di una vasca è sicuramente un periodo critico, dalla cui effettuazione e riuscita corretta dipende molto della vita futura dell'acquario.
Vediamo quindi quali sono i passi fondamentali da seguire per rendere questo periodo il più possibile semplice e ripetibile


1) Posizionamento del substrato
Questo dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

• Essere costituito da materiale molto sciolto e che non si compatti, di granulometria di circa 3-5 mm in maniera tale da permettere un lento ricircolo d’acqua al suo interno (grazie al flusso radicale delle piante) ed evitare ristagni di nutrienti e zone anossiche.

• Non influenzare la chimica dell’acqua, sbilanciando il suo contenuto ionico ed i principali parametri chimico-fisici dell’acqua.
In particolare non dovrebbero essere usati substrati che rilasciano ioni H+, abbattendo conseguentemente Alcalinità e pH o che adsorbono selettivamente Cationi (ad esempio quelli introdotti con la integrazione minerale) o sostanze organiche (ad esempio i microelementi chelati introdotti)

• Presentare una buona rugosità superficiale in modo da offrire una ottima superficie di attacco per i peli radicali delle piante e per le colonie di batteri del ciclo dell’azoto ed eterotrofi

• Avere la corretta densità
Ovvero non essere troppo pesante o troppo leggero (per facilitare le operazioni di piantumazione che vi si effettueranno)

• Avere il corretto spessore.
In generale consigliamo uno spessore di almeno 5 centimetri, al fine di rendere più agevoli le operazioni di piantumazione.

Suggerimento: Le caratteristiche fisico-chimiche di cui sopra (granulometria, densità, rugosità etc.) si riscontrano nel substrato alxyon V1, specificatamente formulato da alxyon per gli acquari di piante.


2) Riempimento dell'acquario
Aggiungere acqua deionizzata (ed esempio da osmosi inversa) fino a riempire la vasca fino al volume desiderato


3) Avviamento degli impianti tecnici
Avviare le pompe del filtro, i riscaldatori e il dosaggio di CO2 (se presente) e ricircolare l'acqua fino alla completa chiarezza.
Assicurarsi che il filtro sia caricato con una buona quantità di materiale meccanico al fine di rimuovere il particolato che può essere presente nell'acqua in questa fase.

In questa fase risulta molto utile (ove possibile) utilizzare parte del materiale filtrante (sia meccanico che, in particolare, biologico) proveniente da un acquario già ben avviato, in modo da apportare una quota iniziale di batteri eterotrofi e del ciclo dell’azoto (nitrosanti e nitrificanti) utili alla rapida stabilizzazione biologica dell’acquario.

Questo passaggio dovrebbe durare fin quando non è più presente particolato in sospensione.
Potrebbe essere utile/necessario lavare il filtro meccanico dopo questo passaggio se necessario.


4) Remineralizzazione dell'acqua
Aggiungere la quantità suggerita di sali remineralizzatori (PhytaGen S1 Planta oppure PhytaGen S2 Planta) e attendi fino allo scioglimento totale e alla piena chiarezza.
I sali, dopo averli sospesi/dispersi in un contentore/boccale con acqua di osmosi (vedi anche descrizione sotto), possono essere aggiunti direttamente in vasca in una zona ben ricircolata oppure possono esser versati nel filtro.

Questo passaggio, partendo da un acquario vuoto e acqua totalmente nuova, dovrebbe durare da un paio d'ore a circa mezza giornata, a seconda della quantità di CO2 disciolta in acqua.


5) Stabilizzazione dei valori fisico-chimici
Stabilizzare il pH nell'intervallo 6.7-6.9 (intervallo ideale per gli acquari di piante) modulando opportunamente l'apporto di
CO2.
Oppure, se non è presente alcuna fonte esterna di CO2 ... attendere che il pH si stabilizzi.
Questo passaggio di solito richiede circa mezza giornata.


6) Introduzione di micro e macro elementi
Aggiungere circa metà delle quantità massime suggerite di PhytaGen M1 (oppure M2), N1 e P1 per l'introduzione rispettivamente di oligoelementi, azoto (compresa una quota ammoniacale utile ai batteri del ciclo dell’azoto) e fosforo.


7) Introduzione delle piante.
In questa fase è fortemente consigliabile introdurre il maggior numero possibile di piante, preferibilmente di specie a crescita rapida, al fine di contribuire al bilanciamento dell'ecosistema neonato.
In questa fase, l’introduzione (ove possibile) di piante provenienti da un acquario ben avviato e già in crescita, aiuta molto la stabilità biochimica dell’acquario e rende più semplice, rapido ed affidabile il suo startup.


8) Maturazione e monitoraggio dei parametri
Attendere fino a quando il ciclo di azoto è ben consolidato (monitorare i livelli di ammonio e nitrito-nitrato).
Questo passaggio dovrebbe durare circa 2 settimane se tutti i passaggi precedenti sono stati eseguiti correttamente.
È comunque necessario in questa fase sostenere la crescita delle piante tramite le corrette procedure di mantenimento settimanale (vedi sotto), procedendo a dosaggi dimezzati rispetto ai massimi consigliabili.


9) Introduzione degli ospiti animali
Quando non si rilevano più tracce di Ammonio si possono aggiungere i pesci


Mantenimento (dopo la fase di startup)

 

Il mantenimento dell’acquario, seguendo il protocollo PhytaGen, va effettuato su base settimanale;
Ovvero ogni settimana, dopo il cambio d'acqua, si forniscono alla vasca le quantit
à di elementi nutritivi che verranno consumati nella settimana e strettamente sufficienti ad arrivare al cambio d'acqua settimanale successivo.
Idealmente quindi arrivando al cambio d'acqua successivo con concentrazioni di Nitrati e Fosfati circa a zero.

Attenzione:
Qualora, a causa di consumi molto elevati della vasca, la quantit
à di elementi nutritivi consumati nella settimana che intercorre tra un cambio ed un altro fosse molto elevata, è invece preferibile non dosare Nitrati e Fosfati tutti in una volta subito dopo il cambio, ma suddividerli in più di una somministrazione settimanale.

A riguardo, in generale, consigliamo di non
superare i valori di 15 mg/l di Nitrati e di 1,5 mg/l di Fosfati in una singola somministrazione.
E se i consumi settimanali della vasca fossero superiori (ad esempio: 20
mg/l di Nitrati e 2 mg/l di Fosfati a settimana), queste quantità totali potrebbero essere suddivise in due somministrazioni settimanali (ad esempio: 10 mg/l di Nitrati ed 1 mg/l di Fosfati subito dopo il cambio ed altri 10 mg/l di Nitrati ed 1 mg/l di Fosfati a met
à settimana)

Arrivati quindi a fine settimana, per il mantenimento, si procede come segue:

• Si misurano Ferro, Nitrati, Fosfati, Alcalinità (KH), GH e Conduttività.
Da questi valori si potr
à valutare il consumo avvenuto nella settimana appena trascorsa.

• Si effettua il cambio d'acqua nella misura di circa il 20-25% del volume totale dell’acquario, usando acqua deionizzata (tramite resine demineralizzatrici oppure osmosi inversa).

È preferibile rimuovere l'acqua usando un tubo, usando questo per rimuovere nel contempo lo sporco e la sostanza organica accumulatasi sul fondo.
Una volta eliminata l'acqua del cambio, si puo' direttamente introdurre in vasca l'acqua nuova demineralizzata; ripristinando il volume iniziale.

Attenzione:
Per evitare di sottoporre la vasca a sbalzi di pH che potrebbero destabilizzare i microelementi chelati (PhytaGen M1 e PhytaGen M2) rimasti in vasca è bene non superare, durante la normale routine di mantenimento settimanale, una quantità di acqua cambiata del 20-25%

• Si re-mineralizza l’acqua cambiata con le quantità suggerite di PhytaGen S1 Planta oppure di PhytaGen S2 Planta*.
Nel caso di PhytaGen S1 Planta (miscela di sali in polvere), questo passaggio viene eseguito al meglio con l'aiuto di in un piccolo contenitore esterno (ad esempio una caraffa di plastica dal volume di 1 litro).
A tal fine si riempie il contenitore con l'acqua dell'acquario e vi si versa dentro la quantità richiesta di sali.
Si agita qualche secondo per ottenere una sospensione (l'acqua diventa bianca), si aspetta qualche altro secondo per permettere alla parte di sali non disciolti di depositarsi al fondo del contenitore e si versa in acquario la parte superiore di acqua con i sali in sospensione (lasciando nel contenitore la parte indisciolta).
Si ripete questo procedimento finch
è nel contenitore non vi sono piu' residui.
Un eventuale piccola quantit
à di residuo indisciolto può comunque essere versata in acquario in una zona con un buon ricircolo d’acqua.
*
Per fare questo è preferibile usare il calcolatore online.

• Si attende fino alla perfetta chiarezza e stabilizzazione del pH.
In questa fase è fortemente consigliabile monitorare non solo la chiarezza dell'acqua, ma anche il pH e controllare che non si sposti per più di poche unità decimali.
Una volta che l'acqua è limpida e il pH è nell'intervallo ideale per gli acquari di piante (6.7-6.9), la vasca è pronta per il passaggio successivo.

• Si aggiungono PhytaGen M1 (oppure M2), N1 e P1 come richiesto per portare il loro livello ai valori raccomandati (vedere i dettagli nelle relative descrizioni del prodotto) *.
In genere non è più necessario durante il resto della settimana reintegrare i microelementi.
In funzione del consumo della vasca però potrebbe essere necessario reintegrare i macroelementi (Azoto e Fosforo) a scadenza più ravvicinata.
* Per fare questo è preferibile usare il calcolatore online.

Attenzione:
È bene monitorare tramite dei test colorimetrici l’andamento di questi parametri per intervenire laddove necessario a mantenere i valori target di Azoto e Fosforo.

• In concomitanza dei cambi d’acqua è necessario controllare lo stato di salute generale della vasca, effettuando le necessarie operazioni di potatura e ri-piantumazione, nonchè rimuovere i residui di sostanza organica che si dovessero essere accumulati in vasca (ad esempio sulla superficie del substrato).

Attenzione:
È anche bene controllare che non si accumulino quantità eccessive di sostanza organica (detriti/melma) all'interno del filtro e, se necessario, sciacquare e ripulire il materiale filtrante meccanico (spugne, lana filtrante).
Il contenitore del filtro ed, in particolare, il materiale di filtraggio biologico dovrebbero essere sempre liberi da accumuli di sostanza organica.


2) Ogni due mesi
In aggiunta a quanto dettagliato sopra, ogni due mesi, in concomitanza di un cambio d’acqua si raccomanda, dopo l’introduzione dell’acqua nuova e prima della reintegrazione/dosaggio dei microelementi, di effettuare un filtraggio tramite carbone attivo (dose: circa 150 grammi per 100 litri d’acqua) per 2 giorni.
Questo è necessario al fine di eliminare le sostanze organiche disciolte eventualmente accumulatesi in acqua.


3) Ogni 4 mesi
Si procede come dettagliato sopra per la manutenzione effettuata ogni due mesi, ma effettuando un cambio d’acqua più importante (circa il 60% del contenuto dell’acquario).
Questo al fine di abbattere gli elementi inorganici che inevitabilmente si accumulano e che non possono venire rimossi dall’uso del carbone attivo (che rimuove le componenti organiche ma non quelle inorganiche).

Questi accumuli possono venire facilmente monitorati tramite la misura della conduttività.
Idealmente, durante la manutenzione del quarto mese, si dovrebbe riportare la conduttività della vasca al valore iniziale.

 

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